Bruciano i server OVH e spariscono i siti web, il Cloud è sicuro?

Bruciano i server OVH e spariscono i siti web, il Cloud è sicuro?

Il 10 marzo scorso si è verificato un grave incendio nella sede OVH di Strasburgo, uno dei maggiori fornitori di servizi di hosting mondiali che custodisce milioni di progetti web in tutto il mondo.

Mail, Software gestionali, siti web, app, database, servizi di telefonia e di fatturazione elettronica sono stati compromessi oltre 3 milioni di siti web sono stati oscurati, alcuni persi definitivamente.

Questo ha fatti nascere una discussione nel web relativamente alla sicurezza dei servizi in Cloud su “server virtuali”. Anche se la fruizione del servizio di hosting avviene in remoto, i server dove risiedono i siti web sono comunque “macchine fisiche” e non sono esenti dal rischio di essere danneggiati o definitivamente compromessi.

Vorrei, ad ogni modo, rassicurare chi legge sulle potenzialità e l’importanza della tecnologia Cloud. In generale, il rischio dipende non dalla tecnologia in sé ma da come viene gestita.

E’ sempre importante assicurarsi di gestire correttamente i back up del proprio sito/sofware e questo back up non deve risiedere sul medesimo server. Per chiarire meglio questo aspetto, è necessario verificare che l’originale del progetto e la sua copia siano conservati in due “macchine fisiche” differenti di modo che, se uno dei due venisse compromesso, l’altro sarebbe comunque sempre recuperabile.

Questa possibilità può essere offerta direttamente dal provider del servizio con un’integrazione (questo giustifica le differenti fasce di prezzo) ma è sempre possibile per ciascun proprietario di un sito web scaricare quotidianamente una copia del proprio progetto in locale sul proprio PC o su spazi di archiviazione offerti da altri servizi in cloud come Dropbox o Google Drive, per citarne alcuni tra i più utilizzati.

Nella foto potete vedere cosa rimane dei server del DataCenter di OVH distrutti dall’incendio. I progetti che erano stati correttamente salvati in copia su altri server sono stati recuperati, il resto è andato perduto.

Questo è un rischio che va evitato gestendo correttamente le copie e l’archiviazione dei propri dati che costituiscono la propria personale ricchezza e che rappresentano, in molti casi, la fonte principale di reddito aziendale generato dalle vendite online.

Google forza la chiusura temporanea sulle mappe delle attività commerciali, verifica la tua

Google forza la chiusura temporanea sulle mappe delle attività commerciali, verifica la tua

In emergenza COVID Google ha forzato la dicitura TEMPORANEAMENTE CHIUSO chiuso sulle mappe di molte attività basandosi sul settore di attività indicato dal proprietario della mappa. Per procedere in questo senso, Google interpreta una serie di parametri che, per funzionare, devono essere corretti. Ad esempio analizza, oltre alla posizione geografica, la tipologia di attività indicata da chi ha creato la mappa.

Controlla la tua mappa per essere sicuro che i dati indicati siano corretti e provvedi a confermare la chiusura temporanea o a revocarla con messaggi dedicati agli utenti nel caso in cui, ad esempio, effettui attività di consegna a domicilio di beni di prima necessità come previsto dal decreto ministeriale.

Ecco alcune istruzioni per gestire la mappa:

RIVENDICARE UNA MAPPA

Per accedere ad una mappa e poterla gestire è necessario esserne il proprietario, cioè essere in possesso di un nome utente e password di Google My Business. Qualora la mappa non sia di tua proprietà, dovrai seguire una procedura specifica per rivendicarne il possesso, clicca qui e leggi le istruzioni.

ACCEDERE ALLA MAPPA

Puoi accedere alla tua mappa dal sito https://www.google.com/business/ inserendo il tuo nome utente e password. Si aprirà il pannello di gestione della tua mappa con una serie di impostazioni utili che forniranno indicazioni chiare ai tuoi clienti e ti renderanno individuabile nelle ricerche locali. Le mappe di Google sono infatti l’elemento più importante di visibilità in rete di un’attività commerciale.

MODIFICA LO STATO DI ATTIVITA’

In emergenza COVID Google suggerisce di indicare la dicitura TEMPORANEAMENTE CHIUSO senza penalizzazioni, conferma tale stato se il tuo negozio è chiuso verificando che i tuoi dati (indirizzo, telefono e sito web) siano corretti. Potrai modificare questo stato alla fine dell’emergenza ed in qualunque momento. Fai molta attenzione a non sbagliare ed a selezionare l’opzione DEFINITIVAMENTE CHIUSO, in questo caso non sarà più possibile recuperare la mappa.

VERIFICA IL NOME DELL’ATTIVITA’

Molte mappe risultano imprecise in quanto il nome indicato sulla mappa non corrisponde a quello presente sulla tua insegna. A volte, ad esempio, viene erroneamente inserito il nome della società invece di quello esposto in negozio. Questo rende impossibile l’individuazione corretta da parte dei tuoi clienti.

VERIFICA LA CATEGORIA DI ATTIVITA’

Google rende disponibili una serie di categorie per identificare la tua attività, puoi sceglierne una prevalente e alcune secondarie. Verificane la correttezza perché da questo dipende la modalità in cui il motore di ricerca ti renderà rintracciabile in base alle ricerche degli utenti per parole chiave e ti attirbuirà al chiusura temporanea in emergenza.

VERIFICA LA POSIZIONE

In alcuni casi si può verificare che l’indirizzo non sia corretto o che il puntatore non sia indicato nella posizione precisa sulla mappa. E’ possibile verificare la posizione del puntatore e le indicazioni stradali per raggiungerlo e chiederne una rettifica a Google in caso di errore.

MODIFICA GLI ORARI e i dati di contatto

Se la tua attività è aperta, verifica bene la correttezza degli orari per evitare che le persone si muovano inutilmente in momenti di emergenza. Questo è un servizio essenziale al pubblico. Puoi modificare gli orari in qualunque momento. Alcune modifiche saranno disponibili in tempo reale mentre altre necessiteranno approvazione da parte degli operatori.

AGGIUNGI LE INFORMAZIONI RILEVANTI

Potrai indicare nella tua mappa una serie di informazioni rilevanti come ad esempio la disponibilità di parcheggi, la tipologia di pagamento offerto, e molto altro. Completala per essere preciso e utile al tuo cliente. Mappe complete e bene gestite, correttamente aggiornate, ottengono un punteggio di qualità maggiore e sono più facili da trovare. Questo significa che garantiscono una maggiore visibilità nella zona geografica di riferimento.

CREA DEI POST

Google My Business fornisce l’opportunità di creare post con informazioni utili che hanno particolare rilevanza e visibilità congiunta alla mappa. Se fornisci ad esempio il servizio a domicilio, crea un post dedicato con la tua grafica e un testo informativo, sarà molto utile!

Speriamo che le informazioni siano utili a garantire una mappatura corretta a aggiornata in tempo reale dei servizi offerti sul territorio in questo momento di emergenza, per qualunque informazione o supporto puoi contattarci all’indirizzo [email protected].. Ti aiutiamo da casa!

Aumenta il phishing in emergenza COVID, attenzione alle truffe bancarie

Aumenta il phishing in emergenza COVID, attenzione alle truffe bancarie

In questi giorni di emergenza COVID diversi istituti bancari stanno avvisando i contribuenti di prestare particolare attenzione alle comunicazioni ricevute via mai, sms o whatsapp che potrebbero celare tentativi di truffa.

Il “phishing”, letteralmente una vera e propria “pesca” informatica, è il tentativo di acquisire dati riservati dell’utente simulando comunicazioni che provengono dal proprio istituto bancario, normalmente corredate da un link che apre una pagina web contraffatta dove viene richiesto di inserire i propri dati personali e la password.

Come proteggersi

Non inserire mai i dati personali su pagine raggiunte tramite link (o allegati) di e-mail. E’ importante riconoscere il link di accesso alla propria banca online, salvarlo sul proprio PC tra i preferiti e utilizzare SEMPRE e SOLO quello per qualunque tipo di operazione.

Impara a riconoscere le e-mail false. Spesso è sufficiente verificare l’indirizzo mail del mittente, che è normalmente una storpiatura del nome dell’istituto bancario o è addirittura completamente differente. Cestina questo tipo di mail e rimuovila definitivamente anche dal cestino in maniera sicura.

Non cliccare sui link sospetti e non scaricare file allegati. Gli istituti bancari non utilizzano questa prassi per inviare informazioni ai propri clienti. Utilizza sempre la tua APP o accedi al portale online tramite il link ufficiale.

Segnala l’accaduto. Se ricevi un’e-mail sospetta, informa subito la tua banca oppure denuncia l’accaduto all’Autorità Giudiziaria o di Polizia.

Attenzione ai malware: il Coronavirus arriva via mail

Attenzione ai malware: il Coronavirus arriva via mail

In questi giorni c’è chi si approfitta dello stato di allerta e della necessità di informazione dei cittadini per utilizzare mail e whatsapp per inviare notizie false e, ancor peggio, virus informatici.

Segnaliamo due malware in particolare al momento già segnalati alla polizia postale:

  • allegato CoronaViruSafetyMeasure.pdf, l’estensione è solo a prima vista un PDF ma si tratta di un file eseguibile .exe cha lancia l’installazione di programmi spazzatura sul dispositivo in uso
  • allegato .doc proveniente dalla presunta Dott.ssa Penelope Marchetti dell’OMS che spiega come proteggersi dal coronavirus, anche questo un file eseguibile che infetta il pc

Cosa fare:

NON aprire il messaggio mail e gli allegati, mettili nel cestino e rimuovili in maniera definitiva anche da lì.

Cercheremo di mantenere aggiornato il nostro blog con notizie legate a rischi informatici e fake news che man mano ci vengono segnalate dalle nostre fonti, seguici sul nostro blog e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/webcreativi/ per restare aggiornato.

Junior Cally a Sanremo? Ecco come funziona la vecchia tecnica del “basta parlarne” 

Junior Cally a Sanremo? Ecco come funziona la vecchia tecnica del “basta parlarne” 

Lo scopo è parlarne, bene o male non importa, è così che si conquistano gli spazi dei media a l’interesse dell’opinione pubblica, salendo nell’indice di popolarità. Una vecchia tecnica della comunicazione del mondo dello spettacolo che non tradisce mai, alla quale si corre ai ripari quando un programma a non è abbastanza buono o interessante per far suscitare interesse di per sé, senza necessità di scandali.

I gradimenti di Sanremo decrescono negli anni e l’evento non ha certamente più l’appeal dei vecchi tempi, anche se, occorre ammetterlo, tra spalline abbassate, farfalle inguinali, finti svenimenti vari e suicidi, di invenzioni di cattivo gusto, in questi 67 anni se ne sono viste tante.

Quest’anno si tocca il fondo, dimostrando che non c’è limite al peggio.  La partecipazione di Junior Cally probabilmente non è mai stata messa in discussione, è la sua “non partecipazione” che farà la storia, e verrà presentata come la conquista dell’Italia bene  che si è mossa contro il pericolo imminente.

E invece no, occorreva stare a guardare e non fare nulla, lasciando che Junior Cally si esibisse per rendere lampante a tutti lo stato di degrado della nostra TV di Stato, da tempo non più in grado di fornire contenuti di valore artistico e culturale. Questo avrebbe davvero rotto le uova nel paniere dell’Ufficio stampa del Festival e rotto il giochino del “cosa ci inventiamo oggi?”.

Junior Cally non parteciperà al Festival come probabilmente si sapeva già bene dall’inizio  o forse parteciperà e tutti lo guarderanno (chissà), in qualunque caso vincono il cattivo gusto e la cattiva comunicazione.

Un successo per l’ufficio stampa del Festival, che è riuscito a catturare spazi importanti non solo sui media tradizionali, ma in tutto l’infinito universo di blogger e micro influencer del web e senza sborsare un centesimo!

Un insuccesso per noi, pubblico facile da bombardare con finte notizie e bufale fresche di giornata, che non sappiamo prestare le nostre energie e il nostro interesse ad argomenti e discussioni di maggiore interesse e utilità.

Devo ammettere che anche io lo sto facendo in questo momento e un po’ me ne pento…ma vorrete concedermi l’attenuante che in questo caso Cally è solo uno spunto…